Fabio Vernizzi Trio

Fabio Vernizzi, Piano
Massimiliano Rolff, Double Bass
Folco Fedele, Drums

A crossover journey into the world of traditional Latin jazz through a repertoire of original songs and personal reinterpretations of traditional standards and choros. The improvisational and harmonic root of jazz seeks the singability and rhythm of Latin music, exploring new sounds and personal styles, sometimes approaching complex structures and contemporary solutions. 

The repertoire draws from the Brazilian tradition and from the recording works “Maya” (splasc(h) records), “Piano quasi solo” (Old Mild Records) and “Wind Tales” (Dodici Lune) by Fabio Vernizzi, works excellently reviewed by critics and winners of various awards, not forgetting some original pieces by the double bass player-composer Massimiliano Rolff. 

The trio is made up of musicians with many national and international experiences and collaborations who have been active in the performing and recording fields for years.

dall’album MAYA

“Fresca e di immediata comunicazione tematica la musica di Fabio. Il suo mondo compositivo è un mix di profumi notturni Chopiniani e di qualche brezza di tardo romanticismo russo. E’ un giovane pianista in possesso di un’ ottima tecnica spontanea e di una naturale immediatezza ritmica che bene sorreggono il complesso sviluppo armonico, melodico e ritmico delle proprie composizioni. Se il Jazz è anche, come sempre spero, sinonimo di libertà espressiva, il lavoro di Fabio è sicuramente un nuovo personale modo di produrre musica alternativa al Jazz di tradizione AfroAmericana a noi già noto.” – Riccardo Zegna

“..senza ombra di dubbio uno dei migliori esordi discografici dell’anno, in ambito di “jazz di confine”; il valore sta nelle composizioni che evitano la trappola più o meno abusata degli standard “travestiti”, e cerca invece echi folklorici da ogni angolo del pianeta,finezze crepuscolari, prepotenti innervature ritmiche arpeggiate..”  – Guido Festinese – “Wold Music” 

“..emergono, dunque, in molte tracce, se non in tutte, le potenzialità di Fabio Vernizzi, sia in qualità di compositore sia di esecutore, che con Maya irrompe sulla scena jazz italiana con moduli musicali realizzati con gusto personale e con sorprendente immediatezza.. “  Laura Magnani – All About Jazz

“..proprio i brani in duo, insieme ai tre assoli di piano (bellissimo quello di Notturno) denotano una maturità non comune che va oltre la consueta capacità dei giovani musicisti del nostro jazz. Anzi, la definizione di jazz sta in realtà un pò stretta ad una formazione (e soprattutto ad un pianista) capace di guardare ad orizzonti un pò più ampi..” – Sergio Spada -“Suono”

“..quello che traspare è una certa influenza classica ed una preparazione tecnica impressionante..” – Enzo Boddi -” Musica Jazz”

 “..il clima musicale che si respira nelle nove tappe di questo viaggio sonoro è da un lato denso di riferimenti colti (sovrinteso talvolta da un’aura quasi impressionistica) e di rimeditazioni di esperienze etniche. Ma d’altra parte preserva una confidenza, un calore espressivo di grande intensità e semlpicità , il tutto slegato da etichette. Come “Lilli”, oasi fortemente lirica (di costruzione genialmente lineare) esclusivamente pianistica. Dunque, contaminazione, felice impertinenza nell’ incontro tra i linguaggi, e il risultato finale d’uno stile accattivante e raffinato..” – Giorgio De Martino -“Corriere Mercantile” 

“..le doti sono quelle giuste e il talento non manca ai brani che hanno forti sapori di mainstream ma anche richiami di repertorio classico, in alcuni casi anche aperture a largo respiro che trovano nell’ utilizzo del sax soprano un veicolo decisamente evocativo è uno dei prodotti che dimostra la buona qualità raggiunta dal jazz italiano negli ultimi tempi..”  – Antonello Mura -“Il Secolo XIX”  

PIANO QUASI SOLO

 “Piano Quasi Solo” è l’ultimo disco di Fabio Vernizzi, prodotto dallo stesso pianista e compositore genovese, che attraverso dodici brani ci fa vivere il suo variegato e ricco universo sonoro, contraddistinto da una sapiente inventiva compositiva e da una tecnica pianistica espressiva e consapevole…” –  Stefano Duranti Poccetti – “Corriere dello spettacolo”

“…Coerenza compositiva, spiccato senso del ritmo, fluidità espressiva e un tocco pianistico sempre felice..”  – Cerini – “Musica jazz” 

dall’album PIANO QUASI SOLO

“…Un autentico monologo che non annoia mai e che ritrae perfettamente le giravolte e le varie fasi della vita. Un disco dai toni smooth e dalle sonorità fresche e cristalline, fedele al jazz tradizionale e al tempo stesso molto contemporaneo…l’album cambia continuamente direzione, dipingendo con le note sentimenti ben precisi… il signor Vernizzi si impone con decisione sulla scena del genere in Italia. Frizzante ma con un velo di malinconia di base, Piano quasi solo è il sottofondo ideale per qualsiasi situazione. Un quadro suggestivo che ha come soggetto la vita di ognuno di noi. – Francesca Marini -“Suono” 

dall’album WIND TALES

“..Nel disco non c’è un’atmosfera da jam-session ma, allo stesso tempo, si aprono improvvisi ed ampi squarci nel parenchima sonoro che tendono a un’improvvisazione calibrata, ma libera, mentre il vento creativo dell’ensemble, che spira in tante direzioni, richiama innumerevoli elementi stilistici che rimandano ad una forma di «terza via» contemporanea proiettata alla ricerca di un’unicità espressiva ed esecutiva(…) Vado oltre, senza prestare il fianco all’iconoclastia o alla blasfemia. C’è una storiella che parla di un ipotetico paradiso in cui gli angeli quando sono da soli suonerebbero e
ascolterebbero jazz, mentre quando c’è Dio nei paraggi, si dedicherebbero alla musica classica. Sono convinto che per il disco in oggetto perfino il Supremo concederebbe una deroga, accettandone la fluida bivalenza, mentre il background classico ed il percorso professionale di Fabio Vernizzi, pianista e autore di sette composizioni su otto, diventerebbe un’incontestabile
garanzia.«Wind Tales» di Fabio Vernizzi è un lavoro di grana finissima, sviluppato attraverso la turnazione di un composito ensemble di musicisti, originale nel nel concept, nella struttura e nella formula esecutiva, al netto degli stilemi, dei generi e dei linguaggi interpellati. – Francesco Cataldo Verrina – DoppioJazz

“.. un linguaggio musicale limpido e godibile che tende all’astrazione dai generi e dal tempo, nei contenuti a tema dei tre lavori: una prospettiva che apre collegamenti con personaggi storici e protagonisti di un variegato universo artistico. “Wind tales ” di Fabio Vernizzi, pianista ligure di cui
è nota una propensione multidisciplinare. C’è buona parte del mondo jazz ligure fra queste note, e, visto il risultato, non posso che esserne orgoglioso..” – Andrea Baroni – Traccedijazz

“..Fabio Vernizzi è un pianista e compositore che si destreggia con brillante inventiva e tocco sapiente sulla tastiera tra diteggiatura (e conoscenza) classica e improvvisazione jazz, non disdegnando avventure varie di arrangiamento. Questo disco rappresenta, ad oggi, il suo capo d’opera, perché l’eleganza tornita di queste composizioni scritte per un organico di ventidue musicisti, un gruppo jazz e un’orchestra d’archi con molte eccellenze liguri, mette in conto sia i procedimenti di scrittura a forma sonata classici (con qualche sviluppo dunque), sia l’uso di armonie jazz non “canoniche” e pedali che lasciano scoperti magnifici spazi per momenti di improvvisazione..” – Guido Festinese – “Audioreview”

“..Poesia e lirismo che ricorda certa fusion di qualità degli anni ’80 evidenziando la varietà di questo disco.Chi apprezza la musica di spessore che attraversa generi e linguaggi farà suo questo lavoro; gustandolo emerge dai solchi (citazione vinilica) qualche particolare nuovo, qualche sfumatura rendendo sempre affascinante l’esperienza d’ascolto..” – Luca Paoli – Redàpolìs Music

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